LE BARACCOPOLI DENTRO NAIROBI E LA SPERANZA DEI GIOVANI

Il Kenya è uno Stato dell’Africa orientale, che confina con Uganda, Tanzania, Sud Sudan, Etiopia e Somalia.

La costa del Kenya è bagnata dall’Oceano Indiano. Mombasa, Malindi, Diani, Watamu sono città costiere che molti conoscono per esserci andati d’estate a trascorrere le vacanze. aver fatto qualche escursione con la barca, un safari nella savana, aver raggiunto Lamu con uno jet, essersi spinti fino al Madagascar.

Nairobi è nella zona interna, 1500 m. circa di altezza, una città moderna con i suoi grattacieli, i palazzi importanti, i centinaia di matatu che attraversano la capitale e fanno da collegamento tra la capitale e le periferie, una bella autostrada, costruita di recente, dall’aeroporto al centro della città.

Nelle strade circolano macchine di grossa cilindrata, per lo più fuoristrada, e animali al pascolo, caprette, mucche, galline che in piena libertà si infilano tra le vetture o vanno tra la gente.

Molti centri commerciali vi sono nella capitale, dove si incontrano più stranieri che locali, all’interno dei quali negozi, ristoranti e bar, frequentati da facoltosi arabi, indiani, ricchi keniani.

Ma non appena fuori dal centro, cambia lo scenario, i marciapiedi spariti, al posto dei negozi le baracche con i tetti di lamiera, matatu sgangherati pieni zeppi di persone, con l’autista fuori dalla porta sullo scalino che a gran voce e in lingua swahili invita la gente a salire, la terra rossa che penetra dappertutto, le donne con i vestiti colorati che tengono i bambino dietro le spalle avvolti in un drappo di stoffa africana, gli uomini distesi sul prato, alcuni dormono, altri parlano tra loro., a poca distanza un canalone e sull’acqua putrida galleggiano rifiuti di ogni genere, mosche e zanzare.

Fuori dalla capitale gli slums di Mathare, Kibera, Korogocho, Kayole sono le baraccopoli di Nairobi.

A Kibera vivono circa 3 milioni di persone, la baraccopoli di Kibera è la più grande, poi c’è Mathare con una popolazione di 500.000 persone e via via gli altri slum dentro Nairobi, case con tetti di lamiera senza acqua né luce, fogne a cielo aperto, rigagnoli maleodoranti dove giocano bambini immergendo i piedi nudi, case senza porte, baracche che ospitano in poco spazio gruppi di persone, bambini a terra che piangono seminudi e affamati.

Eppure questa è sempre Nairobi.

Le Afriche hanno tante contraddizioni, terre ricchissime ma sfruttate per secoli, dove la gente ha vissuto per secoli nell’assistenzialismo dei Paesi ricchi, che forse per un briciolo di coscienza donavano qualcosa ma prendevano tutto.

I giovani oggi sono la risorsa del Kenya. Le Università sono affollate e i giovani Keniani vogliono studiare, hanno compreso che la cultura rende liberi, lo studio aiuta a crescere così fanno grandi sacrifici e continuano a studiare.

Nelle giovani generazioni la speranza di un riscatto che non tarderà ad arrivare.

Elda Cicala

28 marzo 2023


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